La gestione dei rifiuti rappresenta una delle sfide ambientali più rilevanti per l’Italia e per l’Unione Europea. La necessità di garantire un sistema trasparente ed efficiente ha portato all’adozione del Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI), istituito per assicurare un controllo accurato sul ciclo di vita dei rifiuti.
Questo sistema nasce dalla convergenza tra la normativa europea e quella nazionale, con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità e ridurre l’impatto ambientale. Di seguito, analizziamo il quadro normativo che ha dato origine al RENTRI e le sue principali implicazioni operative.
Origine e derivazione Europea.
Il RENTRI trova le sue radici nelle direttive dell’Unione Europea, che promuovono un modello di gestione dei rifiuti più responsabile ed ecocompatibile. Tra le normative principali che hanno contribuito alla sua istituzione si segnalano:
- DIRETTIVA 2008/98/CE - stabilisce i principi fondamentali della gestione dei rifiuti nell’UE, promuovendo la prevenzione, il riciclo e il riutilizzo;
- REGOLAMENTO (CE) N. 1013/2006 - disciplina il trasporto transfrontaliero dei rifiuti, garantendone la sicurezza e la tracciabilità;
- DIRETTIVA UE 2018/851 - impone agli Stati membri di istituire registri elettronici per monitorare i rifiuti pericolosi e altre tipologie di rifiuti specifiche.
Normativa Italiana e decreti attuativi per il RENTRI.
In Italia il RENTRI è stato istituito attraverso una serie di provvedimenti legislativi che ne regolano il funzionamento:
- Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Testo Unico Ambientale – TUA), modificato dai successivi D.Lgs. 116/2020 e D.Lgs. 213/2022
- Art. 188-bis: introduce il sistema di tracciabilità dei rifiuti
- Art. 193: regolamenta il trasporto dei rifiuti
- Art. 190: disciplina il registro cronologico di carico e scarico
- Decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito con Legge 11 febbraio 2019, n. 12, che ha abolito il SISTRI e introdotto il RENTRI
- Decreto Legislativo 3 settembre 2020, n. 116, che recepisce le direttive europee sul pacchetto Economia Circolare, introducendo l’obbligo di tracciabilità tramite il RENTRI
- Decreto Ministeriale 4 aprile 2023, n. 59, che stabilisce le modalità operative del sistema
Decreti Direttoriali e aggiornamenti normativi.
Per completare il quadro normativo, sono stati emanati diversi decreti direttoriali; eccoli di seguito:
- Decreto Direttoriale 22 settembre 2023, n. 97 - definisce la tabella delle scadenze RENTRI;
- Decreto Direttoriale 6 novembre 2023, n. 143: stabilisce le modalità operative per la trasmissione dei dati;
- Decreto Direttoriale 19 dicembre 2023, n. 251: introduce le modalità di compilazione dei nuovi registri di carico e scarico e dei formulari di identificazione rifiuti.
Introduzione della tracciabilità digitale dei rifiuti.
Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 213/2022, il RENTRI diventa ufficialmente il sistema digitale per la tracciabilità dei rifiuti. Questo provvedimento prevede l’obbligo di registrazione di tutte le operazioni di gestione dei rifiuti e introduce sanzioni per le imprese inadempienti. L’obiettivo è garantire maggiore trasparenza ed efficienza nei controlli.

A partire dal 13 febbraio 2025 sono entrati in vigore ulteriori obblighi per i soggetti iscritti al RENTRI, come l’utilizzo dei nuovi modelli di registro di carico e scarico dei rifiuti in formato digitale per tutti i soggetti obbligati all’iscrizione al RENTRI.
Indipendentemente dall’obbligo di iscrizione, tutti gli operatori devono, inoltre, adottare i nuovi formulari di identificazione dei rifiuti (FIR) con vidimazione digitale.
Tutti questi cambiamenti sono finalizzati a migliorare la tracciabilità dei rifiuti e a semplificare gli adempimenti per le imprese, rafforzando il sistema di controllo.
Modalità operative per la registrazione e il monitoraggio.
Il Decreto Ministeriale 59/2023, operativo dal 15 giugno 2023, disciplina nel dettaglio il funzionamento del RENTRI, stabilendo:
- l'obbligo di registrazione del carico e scarico rifiuti con nuovi modelli di registro;
- la compilazione e trasmissione dei Formulari di Identificazione dei Rifiuti;
- la condivisione dei dati con ISPRA e altri Enti di controllo;
- l'interoperabilità con il Regolamento (CE) n. 1013/2006 per le spedizioni internazionali di rifiuti.
L’Articolo 4 del DM 59/2023 prevede inoltre che i registri elettronici siano conservati in formato digitale, garantendo la loro invariabilità e accessibilità per eventuali verifiche.
In conclusione...
L’introduzione del RENTRI rappresenta un passo fondamentale per la modernizzazione della gestione dei rifiuti in Italia. Il sistema, in linea con le direttive europee, mira a rendere il settore più trasparente, efficiente e conforme agli standard ambientali.
Con la digitalizzazione delle registrazioni e l’introduzione di obblighi chiari per le imprese, il RENTRI si configura come un’importante innovazione per la tutela dell’ambiente e il miglioramento della tracciabilità dei rifiuti.
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