Tempi rapidi, silenzio assenso, poteri sostitutivi, riordino provvedimenti attuativi: il punto sulle semplificazioni per le imprese derivanti dalla Riforma della PA.


Riforma PA: le semplificazioni per le imprese

 

Adempimenti più veloci, pratiche più snelle, certezza del diritto: sono le semplificazioni per le imprese previsti dalla Riforma PA (Legge 124/2014), in base all’analisi fornita dalla circolare Assonime 30/2015. La riforma semplifica le pratiche relative a insediamenti produttivi, opere di interesse generale e avvio attività imprenditoriali. Riduce i termini, introduce strumenti informatici e attribuisce poteri sostitutivi.

 

La Legge Madia ha revisionato per prima cosa alcuni aspetti del procedimento amministrativo, al fine di creare un contesto più favorevole agli investimenti.

 

Poi ha ridotto i passaggi necessari per alcune attività. Ad esempio, per la SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) scatta il il silenzio assenso nel caso in cui non arrivi un provvedimento di approvazione o diniego nei tempi previsti (per pareri e consensi fra amministrazioni pubbliche scatta dopo 30 giorni). Dopo la presentazione da parte di un privato, l’ente pubblico ha 18 mesi per intervenire con provvedimenti di autorizzazione di vantaggi economici, a meno che nel frattempo non intervengano nuovi elementi con sentenza passata in giudicato relativi a irregolarità. In pratica, è stata eliminata la possibilità di revoca in autotutela. In caso di dissenso fra enti statali si introduce la possibilità di potere sostitutivo della Presidenza del Consiglio.

 

Infine, si prevede anche un riordino delle norme che rendono necessari provvedimenti attuativi per rendere operative disposizioni di legge, in modo tale da identificare i casi in cui non è più necessario attendere il provvedimento attuativo.

 

Fonti (testo e immagine): PMI.itAssonime