Proroga di dieci giorni per l’invio dati operazioni rilevanti ai fini IVA di chi effettua la liquidazione mensile: Spesometro per tutti entro il 20 aprile, Agenzia delle Entrate.
Proroga per l’invio dati delle operazioni rilevanti ai fini IVA 2015: la scadenza per lo Spesometro, fissata per oggi, lunedì 11 aprile, è di fatto slittata al prossimo 20 aprile. Il provvedimento ufficiale ancora non c’è, ma l’Agenzia delle Entrate annuncia che saranno ritenute valide fino a mercoledì 20 aprile le comunicazioni inviate dai soggetti che effettuano la liquidazione IVA mensile.
Il Fisco va così in contro alle molteplici richieste arrivate dagli operatori alle prese con questo adempimento, concedendo dieci giorni in più di tempo. Di fatto, vengono così unificati i termini previsti per l’invio dello Spesometro per gli altri contribuenti, che in base al provvedimento del 2 agosto 2013 è, appunto, il 20 aprile.
Ricordiamo, in estrema sintesi, che lo Spesometro, ovvero la comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA (tutte quelle con fattura, e quelle superiori a 3mila 600 euro se non c’è obbligo di fattura), va inviato entro il 10 aprile (che quest’anno era domenica, di conseguenza la scadenza ordinaria sarebbe stata lunedì 11 aprile), da parte di coloro che effettuano la liquidazione IVA mensile e il 20 aprile da parte di tutti gli altri operatori. Queste due scadenze sono appunto state unificate, quindi per questo 2016 la scadenza (relativa alle operazioni 2015), è per tutti il 20 aprile.
La comunicazione va effettuata esclusivamente per via telematica, utilizzando il Modello di comunicazione polivalente pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, esponendo i dati in forma analitica o in forma aggregata. Quest’ultima opzione (invio dati in forma aggregata) non è consentita per lo Spesometro di operatori economici sanmarinesi, acquisti e cessioni da e nei confronti dei produttori agricoli, acquisti di beni e di prestazioni di servizi legate al turismo.
Restano esclusi dallo Spesometro i contribuenti in Regime dei Minimi. Per le operazioni in contanti legate al turismo (da parte di commercianti al minuto e agenzie di viaggi), l’obbligo scatta sopra i mille euro.
Fonte (testo e immagine): PMI.it